Orti: Giappone un kg di lattuga quasi 10 Euro!

da Patrizia Saccente
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Leggendo quanto afferma Repubblica mi sembra irreale, a quanto pare un piatto d’insalata a Tokyo potrebbe costare come una fiorentina in Italia, il problema è legato al terreno contaminato per via delle radiazioni, forse non solo quelle causate con il disastro dello tsunami.

L’insalata i giapponesi la importano, assurdo, l’insalata cresce ovunque o quasi, e, infatti, la soluzione per il futuro pare sia proprio questa, lo sfruttamento di tutte quelle aree edificate dismesse, come l’ex-fabbrica di floppy disk della Toshiba a Yokosuka, che la compagnia ha trasformato in un’efficiente vertical farm idroponica.

Sul tetto gli orti per la sopravvivenza?

Nei prossimi anni avremmo sempre più la necessità di questi orti, meglio organizzarsi in tempo e iniziare anche noi ha coltivare nei tetti, nelle terrazze, o comprarsi un pezzo di terra, tra non molto tempo le grandi città vedranno un incremento demografico da paura, il peggiore degli scenari mostrati da Blade Runner potrebbero essere più vicini che mai, quindi il bisogno di cibo crescerà e con esso gli effetti collaterali dell’approvvigionamento.

Gli orti urbani stanno nascendo come funghi, la gente coltiva i loro ortaggi, vuoi per la qualità dei prodotti che per un risparmio economico, come sappiamo molti terreni sono malati per via dell’inquinamento, molti terreni sono stati inquinati e distrutti irreparabilmente dalla mafia.

Sfruttare gli spazi per produrre cibo

L’industrializzazione ha prodotto i suoi bei disastri, deturpando il territorio e danneggiandolo permanentemente, ma non tutto è perduto, oggi grazie anche alle tecnologie e le moderne tecniche di coltivazione, è possibile sfruttare un capannone abbandonato per costruire un orto verticale, riuscendo a produrre una quantità maggiore di ortaggi rispetto a quanto avrebbe reso la superficie originale non occupata dal capannone.

Questi orti verticali probabilmente si svilupperanno sempre più, e quelle zone industriali dismesse che sembrano città fantasma, forse domani potrebbero produrre cibo diventando tanti orti, tanti vegetali vicino le città, quindi prodotti a km 0 o quasi, un nuovo modo di pensare sta dilagando nel mondo, ed è ecologico, ambientalista, salutista e ricicla tutto quello che è possibile, sarà poi mica tanto brutto il domani!

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