L’Italia sarà la prima al mondo ad insegnare il cambiamento climatico a scuola

da Patrizia Saccente
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È fondamentale che i giovani vengano sensibilizzati immediatamente sui problemi del nostro Pianeta ed è proprio in Italia che si cercherà di migliorare questo aspetto: la nostra Nazione sarà, infatti, la prima a portare tra i banchi di scuola l’insegnamento del cambiamento climatico.

La notizia è stata annunciata alla Reuters dal Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che in un’intervista ha dichiarato che da Settembre 2020 saranno previste 33 ore annuali di lezione sul cambiamento climatico. Questa novità potrebbe essere rivoluzionaria non solo per gli italiani, ma anche per il mondo, essendo l’Italia la prima a proporre un cambiamento simile.

Insegnare ad essere sostenibili

In tutte le scuole pubbliche, quindi, bambini e ragazzi affronteranno per un’ora a settimana temi come il riscaldamento globale e l’inquinamento atmosferico, ma la rivoluzione non si fermerà qui: infatti, anche altre materie previste dal programma, come la fisica, la matematica e la geografia, abbandoneranno la loro impostazione tradizionale e preferiranno un approccio scolastico che miri ad insegnare la sostenibilità.

Condividere le proprie esperienze scolastiche

Il Ministero dell’istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha creato uno spazio online dedicato alle proposte legate al tema del cambiamento climatico, che studenti e docenti possono condividere sulla piattaforma. Il sito si chiama Il Verde a Scuola e, con pochi passaggi, è possibile inviare i progetti educativi sperimentati nel proprio ambiente scolastico, che potrebbero fornire idee ed essere una testimonianza utile a diffondere consapevolezza sul cambiamento climatico.

Insieme per salvare il Pianeta

I giovani saranno gli adulti del domani ed è importante che crescano con la consapevolezza che il nostro (e soprattutto il loro) futuro potrebbe essere distrutto dalle scelte sbagliate del presente. Certo, non si può proiettare tutta la responsabilità sui piccoli, ma è inutile negare che senza il loro aiuto non potremmo salvare il Pianeta.

È nostra responsabilità educare le nuovi generazioni e aiutarle ad affrontare nel migliore dei modi il disastro ambientale che l’uomo ha causato negli anni. È bellissimo che l’Italia sarà la prima ad impegnarsi in questo e si spera potrà essere un’influenza positiva per tutti.

Abbiamo ancora la possibilità di costruire un mondo migliore, non lasciamocela scappare! 

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1 commento

Gabri 14 Febbraio 2020 - 13:51

Era una buona notizia, dopo un anno si scopre che la formazione la farà ENI…vien da ridere ma c’è da piangere!

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