Artico: si scioglie … e noi continuiamo a bere margarita!

da Patrizia Saccente
image_pdfimage_print

Questi argomenti seppur di vitale importanza per tutti noi, generalmente non interessa quasi a nessuno, o almeno alla maggior parte delle persone, questo è davvero singolare, dal momento in cui viviamo tutti su questa Terra e non ne abbiamo un’altra di scorta.

L’atteggiamento della gente è davvero terribile, un misto di menefreghismo e rassegnazione, quale sia predominante delle due, è difficile saperlo, ma questa pre-condizione mentale non farà altro che contribuire ad aumentare il disastro ambientale già in atto, una miscela incendiaria che scioglie i ghiacci e le coscienze!

L’allarme nel mare Artico

Secondo gli ultimi report i ghiacci del mare Artico si stanno sciogliendo a una rapidità davvero impressionante..:

I rilievi satellitari non mentono: la scomparsa di una delle ultime regioni incontaminate del pianeta è sempre più vicina. Secondo l’ultimo report del National Snow and Ice Data Centre degli Stati Uniti, al 1° giugno l’estensione dei ghiacci che ricoprono il Mar Glaciale Artico è risultata pari a 11,1 milioni di chilometri quadrati, segnando una riduzione del 5% rispetto al precedente minimo del 2004 e addirittura del 12% rispetto al valore medio di 12,7 milioni degli ultimi trent’anni, relativamente allo stesso periodo.

Via: www.nationalgeographic.it

Che possiamo fare noi? Moltissimo, lo scioglimento dei ghiacci e la diretta conseguenza delle nostre scelte, azioni e stile di vita, in sostanza tutto quello che facciamo influenza le risorse e la bio-sfera.

Una goccia non conta nulla, molte gocce fanno un mare!

La rassegnazione di molte persone che pensano che il gesto di un singolo non abbia effetti, è completamente sbagliato, perché il singolo poi “infetta” altri singoli, questo fenomeno lo possiamo vedere ad esempio con il crescente sentimento vegan!

Il menefreghismo probabilmente è molto peggio, perché manifesta un’ignoranza di fondo molto pericolosa che può richiedere anni di eduzione civica e intellettuale, ma il tempo è poco, quindi ci vuole uno sforzo davvero consistente da parte di tutti a cominciare dai media, ma qui il problema è il conflitto d’interessi … non puoi educare al consumo ragionevole se poi campi con il consumismo sfrenato, ecco, abbiamo individuato il problema!

You may also like

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »